Un esercizio che viene dall’Oriente
Lo “stacco Sumo” è una variante dello stacco tradizionale caratterizzata da una posizione dei piedi più larga, che ricorda la posizione assunta dai lottatori di sumo.
Il primo aspetto su cui porre attenzione è il set up: il passo dei piedi e l’extra rotazione degli stessi sono soggettivi in base alla persona. L’impugnatura sull’attrezzo è tendenzialmente doppia prona, larghezza spalle.
Il movimento prevede una depressione delle scapole, una corretta gestione della IAP ( pressione intra-addominale) che attiva indirettamente i muscoli del core, una preattivazione dei muscoli della catena posteriore e infine una triplice estensione di anca, ginocchio e caviglia.
Lo stacco sumo è uno tra gli esercizi multi-articolari che coinvolgono più muscoli contemporaneamente:
- In fase concentrica tutti i muscoli delle gambe vengono coinvolti, con maggiore enfasi verso quelli della catena posteriore e dei muscoli responsabili dell’extra rotazione;
- Anche i muscoli del core hanno un ruolo fondamentale in questa alzata, poiché hanno funzione di stabilità e gestione del tronco;
- Non ultimi, sono coinvolti gli erettori spinali, ma anche il trapezio e i muscoli delle braccia impiegati nella gestione della presa sul bilanciere.
In questa variante si verificherà una minore flessione del busto, per questo motivo viene utilizzato spesso anche con i soggetti caratterizzati da una non ottimale back line miofasciale.
Nel nostro laboratorio del movimento, scegliamo questa variante per i nostri clienti sulla base di una attenta analisi e seguiamo step by step la preparazione e lo svolgimento di questo esercizio in totale sicurezza.